LA CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE

 

pubblicato il 29 agosto 2015


Con la contabilizzazione del calore ogni utente di un singolo appartamento è in grado di misurare e monitorare i consumi per il riscaldamento della propria abitazione.

La contabilizzazione del calore si applica a quei condomini in cui il riscaldamento è fornito da un impianto centralizzato che distribuisce l'acqua calda prodotta per il riscaldamento delle singole unità immobiliari. Un impianto centralizzato tradizionale funziona senza la possibilità che il singolo utente possa decidere quando e come riscaldare e alla fine della stagione può valutare le spese di riscaldamento solo quando alla riunione di condominio gli viene comunicato l'importo da pagare in base ai suoi millesimi di proprietà.


La contabilizzazione del calore permette al singolo utente facente parte di un condominio di poter gestire il proprio impianto di riscaldamento in maniera del tutto autonoma, quindi con tutti i vantaggi della caldaia autonoma, insieme a  tutti i vantaggi derivanti di una produzione centralizzata del calore (sgravio di tutte le responsabilità relativi a controlli e manutenzioni ordinarie e straordinarie).

Al termine della stagione il condomino si troverà di fronte a due voci di spesa tipiche:

contributi volontari

contributi involontari (o fissi)

Il contributo volontario è quel contributo che il condomino paga in base ai suoi effettivi consumi misurati dal contatore di calore (o ripartitori in certi casi), e sono tipicamente costituiti dalla quota di combustibile consumato necessario per il riscaldamento da egli richiesto;

I contributi volontari sono costituiti tipicamente dalle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, perdite di calore dell'impianto per dispersioni, gestione del sistema di contabilizzazione (indipendenti quindi dagli effettivi consumi del condomino) e sono ripartiti in base ad una percentuale che può essere pari o ai millesimi di proprietà o a seconda dei casi dei millesimi termici.


La contabilizzazione del calore è imprescindibile dal sistema di regolazione dell'impianto che sia con una termoregolazione ambientale o a valvole termostatiche o con un sistema combinato di entrambi.

 

Perché la contabilizzazione del calore non è stata mai adottata prima d'ora e perché solo ora?

In realtà il concetto di contabilizzazione del calore è stato introdotto fin dagli inizi del XX secolo con apparecchi abbastanza artigianali, ma innovativi nei loro principi fisici di funzionamento (effetto Seebeck, ad evaporazione, ecc.). Oggi invece abbiamo a disposizione la tecnologia elettronica e digitale, che ha reso questi strumenti veramente familiari come lo può essere un tablet o uno smartphone. E poi la informatizzazione e l'estensione delle reti, (wireless, Wi-Fi, ecc) ha reso la trasmissione dei dati, il controllo e la regolazione, la misurazione, la lettura, l'elaborazione in tempo reale, veramente delle operazioni di lavoro quotidiane. Tutto ciò non sarebbe possibile se non fossero stati fatti anche enormi passi avanti nella tecnica e tecnologia impiantistica. Ciò permette di avere tutti i vantaggi dell'indipendenza della gestione del riscaldamento della propria abitazione, con i vantaggi di avere un'unica centrale di produzione ( alcuni? Risparmio di spazi, sgravi dell'utente dalle incombenze burocratiche per i vari controlli e manutenzioni, maggiore sicurezza, e infine, una elevata efficienza termica, con rendimenti più elevati, minori perdite di calore, minori consumi di combustibile e quindi minore inquinamento e rispetto dell'ambiente, ecc.).


In Italia la contabilizzazione del calore è stata introdotta con la famosa legge 10/91, anche se la legge non ha mai definito le modalità e degli obblighi, e da parte dei costruttori poco si è fatto anche per mancanza di tecnologie e efficaci norme di riferimento.


Nella G.U. n.165 del 18/07/2014 è pubblicato il d.lgs 102/14 che recepisce la direttiva 2012/27/UE sugli usi efficienti dell'energia all'art. 9 commi 5 introduce l'obbligo di installazione di un sistema di contabilizzazione del calore A TUTTI GLI EDIFICI dotati di produzione centralizzata del calore o che sono allacciati ad una rete per il teleriscaldamento. Inoltre sancisce che la norma a cui si deve fare riferimento per la ripartizione dei costi è la UNI EN 10200.

Tale obbligo deve essere attuato ENTRO il 31 dicembre 2016. Dopo tale data scattano le sanzioni (da un minimo di €500 ad un massimo di € 2.500 per ogni condomino).


La progettazione, l'installazione e tutte le spese per l'installazione di un sistema di contabilizzazione del calore gode delle detrazioni IRPEF del 65% fino al 31 dicembre 2015 (salvo auspicabili proroghe!), per una detrazione massima di € 30.000 (quindi per una spesa di € 46.153,85).


Inoltre sono incentivate con la stessa detrazione tutte le modifiche necessarie per adeguare l'impianto alla contabilizzazione del calore, finanche la rimozione delle caldaie autonome e la trasformazione dell'impianto con un sistema centralizzato di produzione del calore.


Quali sono le figure coinvolte nell'installazione di un sistema di contabilizzazione del calore?

  1. Condomini;

  2. amministratore del condominio;

  3. progettista;

  4. terzo responsabile;

  5. impresa di fornitura del servizio;

  6. impresa installazione impianti.

Installare un valido ed efficace sistema di contabilizzazione del calore non è un esercizio banale. Ogni condominio è una storia a sé, e pur essendoci valide soluzioni standardizzate, se si vuole salvaguardare il proprio investimento in modo che dia risultati fruttuosi nel futuro, è sempre bene far valutare la progettazione da un tecnico competente. Le tipologie di sistemi di contabilizzazione sono le più svariate e non è possibile che ci sia una soluzione universale per ogni condominio: ogni sistema deve essere ingegnerizzato, cioè deve essere adatto per il sistema edificio-impianto su cui si interviene ed essere in grado di soddisfare le reali esigenze dei condomini. Non è inusuale ricorrere a una ristrutturazione e sostituzione dei vecchi impianti e caldaie, e inoltre si può approfittare dell'intervento per migliorare la coibentazione delle linee di distribuzione.

 

La contabilizzazione del calore è completamente applicabile anche alla produzione di ACS (Acqua Calda Sanitaria) nel caso in cui la centrale termica fornisca anche questo servizio.